Scienza e medicina

Sanità 4.0, il Paese è pronto a cogliere la sfida?

Sanita digitale

Nel linguaggio comune sempre più spesso si utilizzano parole quali “sanità digitale†o “sanità 4.0â€. Qual è il loro significato e quale lo stato di digitalizzazione della sanità italiana?

Per sanità 4.0 si intende l’introduzione di strumenti tecnologici e innovativi nel mondo della salute: si parte dalla strumentazione tecnica più avanzata come l’applicazione della robotica alla chirurgia fino all’implementazione di interfaccia digitali per la relazione con il paziente, dalla telemedicina all’utilizzo dei big data in grado di rivoluzionare i sistemi di diagnosi e di cura.

Alcune innovazioni sono già disponibili. Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è un esempio tangibile di come la tecnologia potrebbe farci risparmiare tempo e tenere sotto controllo facilmente le informazioni sulla nostra salute. L’FSE non è un semplice archivio di dati, ma serve a prenotare o disdire visite ed esami online, pagare il ticket o cambiare medico senza fare la fila, direttamente dal proprio PC, tablet o smartphone. Qualcosa insomma in grado di semplificare il sistema e l’approccio del paziente con il Sistema sanitario.

Ma la nostra sanità è pronta ad accogliere queste nuove tecnologie per sfruttarne appieno tutti i benefici?

Gli esperti ritengono che per ottenere il massimo dei vantaggi dalle innovazioni digitali è di fondamentale importanza definire una chiara strategia, integrata tra i tutti i diversi ambiti possibili di innovazione del sistema sanitario: dall’ambito amministrativo, che comprende soluzioni legate ai processi amministrativi e alla business intelligence, all’ambito clinico-sanitario, come la cartella clinica elettronica o i sistemi per la gestione informatizzata dei farmaci, dai servizi digitali per il cittadino come i già citati FES ai sistemi di integrazione socio-sanitaria con il territorio, dall’assistenza domiciliare alla telemedicina, fino ad arrivare all’ambito infrastrutturale che include le soluzioni di connettività e di hardware.

Questa strategia non può essere improvvisata ma deve essere basata sull’analisi del livello di maturità digitale delle Aziende Sanitarie e delle Regioni per capire le priorità, le tempistiche e le metodologie di intervento negli ambiti sopra citati.

Secondo l’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano, la spesa per la digitalizzazione della sanità è stata nel 2017 di 1,3 miliardi di euro, pari all’1,1% della spesa pubblica, inferiore a quella degli altri Paesi dell’Unione Europea che si attesta in media tra il 2 e il 3% della spesa pubblica. Con questi dati è evidente che c’è ancora molta strada da fare, soprattutto a livello regionale e delle Aziende Sanitarie.

Sempre l’Osservatorio del Politecnico di Milano ha stimato gli effetti e i benefici della sanità 4.0 in un risparmio di circa 7 miliardi di euro grazie alla sanità digitale, a cui vanno aggiunti 7,6 miliardi di euro di risparmio in termini di produttività per i cittadini derivanti semplicemente da una migliore organizzazione del tempo. Un risparmio complessivo di 15 miliardi di euro: non poco per un Paese con un debito pubblico così elevato come il nostro.

L’importanza delle innovazioni tecnologiche in sanità è testimoniata anche dal fatto che, a livello governativo, sono previsti alcuni incentivi fiscali per le strutture sanitarie che scelgono queste soluzioni. Una recente circolare del Ministero dello Sviluppo Economico (1 marzo 2019) ha definito in maniera puntuale quali sono i criteri per cui poter godere dei benefici legati all’iper ammortamento per i sistemi digitali in sanità. Questa iniziativa dimostra attenzione al problema e all’importanza di un sistema sanitario 4.0, ma resta ancora incerta la capacità delle strutture dislocate sul territorio nazionale di reagire e interagire con l’innovazione digitale.