Energia e ambiente

Inquinamento atmosferico e Covid-19

Smog pianura padana 0

Nel corso dell’emergenza Covid-19 si è molto parlato di correlazione tra incidenza dell’epidemia e inquinamento atmosferico.

Secondo alcune dichiarazioni di alcuni esponenti del mondo scientifico e in seguito a diverse inchieste giornalistiche si è fatta l’ipotesi di un possibile collegamento tra la diffusione del COVID-19 e inquinamento atmosferico nella Pianura Padana, riconosciuta come una delle aree geografiche più inquinate d’Europa. In particolare si è ipotizzato che il particolato atmosferico possa essere stato un supporto (carrier) per la diffusione del virus per via aerea.

Notizie inquietanti che hanno provocato allarme tra la popolazione e hanno generato alcune perplessità tra gli addetti ai lavori.

Queste informazioni corrispondono effettivamente alla realtà?

Il mondo scientifico è a conoscenza della stretta correlazione tra inquinamento atmosferico e patologie respiratorie in particolare nei soggetti vulnerabili, quali anziani e bambini, ma estrapolare da questo, in molti casi con una certa sicurezza, il fatto che il virus abbia avuto una diffusione più significativa là dove l’inquinamento atmosferico e le concentrazioni di particolato erano più alte, sembra per lo meno un po’ troppo affrettato.

Una risposta a tutti gli interrogatovi posti da questa questione si trova in un articolo pubblicato dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (SNPA), dove, con un’analisi accurata e supportata da una valida bibliografia scientifica, si definisce in maniera molto chiara come qualsiasi conclusione sulla correlazione tra inquinamento atmosferico e Covid-19 oggi non abbia solide basi scientifiche.

Un secondo studio che conferma quanto riportato da SNPA è stato pubblicato in questi giorni dal CNR.